Sunday, November 14, 2010

Pacco e doppio pacco!

Se venisse una società dell’Ucraina a proporre di risolvere i problemi energetici del comprensorio costruendo a Gello una piccola centrale nucleare, cosa farebbe il Sindaco, istituirebbero un tavolo tecnico, avvierebbe una democratica procedura partecipativa? o direbbe semplicemente, no, grazie non ci interessa? E allora perché il sindaco non ha pronunciato un secco no ad Ecofor? Perché, si dirà, un dissociatore molecolare è sì classificato come pericoloso, ma è un impianto ecologico.
Ora, ammesso che lo sia, è sotto gli occhi di tutti quello che sta accadendo, gli incentivi per le energie rinnovabili hanno reso appetibili questi impianti anche per i soliti furbetti, e allora accade che le speculazioni minacciano di stravolgere anche questo settore sinora pulito.
Per capirci, il parco eolico di Pontedera è un impianto ecologico, le pale costruite in Campania con i soldi della camorra in valli senza vento sono una truffa.
Un impianto a biomassa da 0,5 megawatt, che brucia effettivamente i residui legnosi del territorio locale, è un impianto ecologico, una centrale a biomassa da 20 mw che brucia legname che proviene dall’Indonesia è una truffa.
Un dissociatore molecolare che tratta 5 tonnellate di rifiuti al giorno a livello di quartiere è un impianto ecologico, un dissociatore che ne tratta 335 al giorno è una truffa.
L’inganno sta qui: si dice di volere un dissociatore molecolare, ma quello della Ecofor non è un dissociatore molecolare! Per la storia dobbiamo sapere che questo nome è stato inventato da alcuni esponenti verdi fiorentini che sono andati in visita al microscopico impianto islandese di Husavik, per non ingenerare confusione con i rigassificatori di cui si stava discutendo in Toscana. E’ un dissociatore quello in sperimentazione a Legoli, un piccolo impianto a cella che ritratta i rifiuti per 1.500t all’anno ai piedi della discarica. Quello di Ecofor è un impianto fuori scala, è un gassificatore da 120.000 tonnellate che tratterebbe materiali pericolosi, come il carfluff, mescolato a rifiuti industriali eterogenei provenienti da tutto l’ATO-Costa e da fuori regione, con tutti i problemi di controllo delle emissioni degli inceneritori. Quello di Gello è a tutti gli effetti un inceneritore che tratterebbe una quantità doppia di quanto brucia Ospedaletto, e l’analogo gassificatore che sta per essere messo a regime a Dumfries preso a modello.
Modello e criterio per i fan della Ecofor, che sostengono, non si capisce con quale logica, che se costruiscono l’inceneritore in Scozia si dovrà costruirne uno (anzi doppio) anche noi a Pontedera!?! Della serie pacco, doppio pacco e contropaccotto…
Chiediamo al Sindaco di usare nei confronti di Ecofor la stessa determinazione usata nei confronti del Comitato (“va bene criticare, ma dateci delle alternative”) e fare un discorso chiaro al CDA della Ecofor:
“cari amministratori, visti gli scarsi risultati da voi mostrati nelle gestione delle precedenti aziende (Geofor, Cerbaie…), considerato che alcuni di voi sono ancora sotto processo per truffa e peculato, per la falsificazione di dati della raccolta differenziata e ingerenza a favore del socio privato, visto che, nonostante tutto, siete profumatamente pagati, visto che la società è a maggioranza pubblica… o presentate anche un serio piano alternativo con procedimenti a freddo o ve ne andate a casa.” Troppo brutale?
La politica deve assumersi le proprie responsabilità e smetterla di far melina. Da mesi un comitato di associazioni e comuni cittadini ha mostrato con tutta evidenza che l’impianto in progetto è pericoloso per l’ambiente e la salute. D’altra parte se non c’è un reale approfondimento sulle alternative da parte dell’azienda proponente, il procedimento apparentemente democratico e virtuoso che si è avviato, rischia di ridursi ad una serie di spot pubblicitari della Ecofor dall’esito scontato.

Pontedera, 10.11.10 LEGAMBIENTE VALDERA

Saturday, May 16, 2009

ANCORA CENTRI COMMERCIALI?

In provincia di Pisa sono previsti due megacentri commerciali, uno a Migliarino proposto dall’Ikea ed uno a Lavoria proposto dalla Promos di Brescia. Ma mentre nel primo caso è sorto immediatamnte un comitato spontaneo di cittadini, che ha stoppato per il momento il progetto, l’outlet di Lavoria non ha suscitato nessuna reazione tra gli abitanti della Valdera. Nel primo caso ci si è preoccupati per la costruzione di questa struttura che si porterebbe via 48.800 mq di campagna, con tutte le conseguenze in termini ambientali, di traffico, inquinamento ecc, nel secondo caso se ne è parlato solo in senso positivo, senza nessuna voce di dissenso, è stato presentato addirittura come “il primo eco-outlet d’Italia”, il tutto ratificato anche dai sindaci dell’Unione della Valdera.
Ci appare piuttosto preoccupante che una decisione così importante e irreversibile passi senza un minimo di riflessione critica è per questo che vorremmo esprimere pubblicamente una serie di dubbi e domande:
Il primo eco-outlet? L’outlet di Lavoria sarebbe ecosostenibile in quanto si avvarrebe di un impianto di pannelli solari. L’impressione è che il lancio dell’outlet avvenga all’insegna del greenwashing, l’uso in pubblicità di mettere in luce selettivamente il vantaggio di un aspetto al fine di dare un’immagine positiva dell’intero oggetto. In realtà i pannelli solari sono prima di tutto un ottimo affare per i costruttori in quanto sono fortemente incentivati dallo Stato. Certo, sono un’opzione sicuramente ecologica, ma chiamereste un’industria chimica un’eco-industria perché ha dei pannelli fotovoltaici? Probabilmente no, si tratta di vedere quanto è sostenibile dal punto di vista ambientale il complesso delle attività di una struttura.
Quanto è ecosostenibile un outlet? I megacentri commerciali occupano in Italia oltre 330mila metri quadrati di territorio e raddoppieranno entro la fine dell’anno. Nel nostro caso si tratta di aggiungere altri 30mila mq di superficie di vendita, con un totale tra strade e parcheggi di 160mila mq di campagna che sparirà nel generale disinteresse. Ci si sbarazza della pianura toscana, come fosse priva di valore così come i contadini si sbarazzavano negli anni ’60 dei casolari che oggi valgono centinaia di migliaia di euro. Siamo sicuri che la campagna continuerà ad avere così scarso valore? L’outlet rappresenta uno spreco di suolo ingiustificato, senza compensazione, senza recupero cioè di aree edificate dismesse, una perdita secca di suolo disponibile e di terra coltivabile per le prossime generazioni.
Il cemento e la perdita di suolo fertile sono, inoltre, tra le principali cause dell’effetto serra, ma nel calcolo dell’”impronta carbonica”, si deve aggiungere l’uso imprescindibile dell’automobile, l’inquinamento atmosferico e delle acque per il dilavamento dei parcheggi e così via. Ma il via vai di macchine da tutta la regione ci fa sorgere un’altra domanda:
Che c’entra l’Outlet con la Toscana? Si costruirà all’uscita della superstrada un paese finto, un borgo finto con una piazza finta, in altre parole un regno del kitsch, che non ha niente a che vedere con il paesaggio, la vita della Toscana, un patrimonio e uno stile di vita che tutto il mondo ci invidia. Si costruisce un altro un non-luogo, come lo definisce l’antropologo Marc Augè, un crocevia privo di identità, uguale ad altri in tutto il mondo globalizzato, dove una folla anonima transita in funzione del consumo e del consumismo. Pur tuttavia si dirà, si creano 500 nuovi posti di lavoro e di questi tempi...
Quanti posti di lavoro si creeranno? Secondo lo studio elaborato si creeranno 500 nuovi posti di lavoro. Non tutti però sono d’accordo, non sono d’accordo le associazioni di categoria dei commercianti, ma anche molti esperti, secondo l’ingegnere urbanista Paolo Berdini, per ogni centro commerciale che si apre si chiudono 70 negozi. In termini di occupati si calcola che per le 500 nuove assunzioni previste per il nuovo outlet di Noventa di Piave, ci saranno 2500 posti in meno causati dalla chiusura dei punti vendita dei comprensori vicini.
Chi ci guadagna? Sicuramente la grande distribuzione e la rendita immobiliare. I comuni sperano di far cassa ma, passato il momento, si troveranno a far fronte ai costi permanenti che resteranno per sempre, strade, servizi, acqua, rifiuti e poi un castello vuoto...
Ma allora se non ci guadagnano i lavoratori, i commercianti, i cittadini nè tantomeno l’ambiente perchè si fa? Sono sicuri questi giovani e intraprendenti amministratori di Crespina di star facendo la cosa giusta?

Sunday, April 5, 2009


INAUGURAZIONE DEL PARCO URBANO "BOSCO DI MONTECCHIO"
di Gabriele M. (Ammministratore del Blog)


Ieri, sabato 4 Aprile 2009 è stato inaugurato, dalle autorità del Comune di Calcinaia, il parco urbano "Bosco di Montecchio".

Ricordo con piacere il primo sopralluogo fatto con l'Assessore all'Ambiente Paolo Pieracci e con l'allora presidente di Legambiente Valdera dove mettemmo in evidenza l'opportunità di rendere fruibile, alle scuole ed alla cittadinanza, quella porzione di terreno così caratteristica.

Fra mille difficoltà il progetto è andato avanti ed ha prodotto questo notevole risultato.

L'area di circa 1,5 ettari si trova nel lembo più occidentale del promontorio delle Cerbaie, ne costituisce a diritto una vera e propria "Porta logistico-ambientale" sia per la collocazione, che vede la collina attraversata dalla strada statale Sarzanese-Valdera nel tratto che congiunge la superstrada Firenze-Pisa-Livorno (Pontedera) all'autostrada A11 Firenze-Mare (Altopascio), che per l'ecosistema, in tutto e per tutto caratteristico.

Il bosco è facilmente raggiungibile grazie ad un opportuna segnaletica turistica. Sono presenti, nelle imediate vicinanze, diversi parcheggi.

Un sentiero escursionistico (segnavia bianco-rosso) lambisce il confine del Bosco e consente, a coloro che volessero fare una passeggiata all'aria aperta, di dirigersi verso la via Vecchia Pistoiese oppure lungo l'Arno verso la famosa opera idraulica del Manetti nota col nome di Volta a Botte.

E' importante far notare come un comune relativamente piccolo come quello di Calcinaia, con un territorio difficile, con una storia di urbanizzazione feroce, abbia concretizzato questa realtà.

Questo è un chiaro esempio di come la volontà delle persone spesso aiuti a superare le piccole difficoltà, di come si possa operare nell'interesse della salute pubblica e della tutela dell'ambiente anche in territori apparentemente sfavorevoli.

Auspico, come cittadino del comune di Calcinaia e come ecologo, che questa linea di operato venga mantenuta anche dalla Giunta che si insedierà alle prossime elezioni e che alcuni comuni limitrofi, troppo spesso impegnati nel lastricare ed asfaltare, arrivino alla conclusone che si possono ottenere consensi in modo diverso e più ecocopatibile.

Infatti, mentre qualche decina di anni fa la tutela ambientale era appannaggio di pochi italiani lungimiranti, oggi, purtroppo, è una necessità dettata dalle mutate condizioni ambientali.

Non è con cemento ed asfalto, con taglio incondizionato di alberi, con rifacimenti di piazze sempre più lastricate che si persegue il pubblico interesse, ma è creando parchi urbani dove i cittadini possano cercare qualche minuto di riequilibrio a contatto con la natura anche nelle torride giornate estive.


Gabrielem
IL MESE VERDE DEL COMUNE DI CALCINAIA ECOAPRILE 2009
In collaborazione con Provincia di Pisa, Acque S.p.A., Legambiente Valdera

4 Aprile ore 16 APERTURA PARCO DIDATTICO - BOSCO DI MONTECCHIO
Ritrovo presso palestra comunale di Via Santa Ubaldesca Trasferimento a piedi verso il Parco Didattico Taglio del nastro e saluto autorità Visita guidata a cura dei volontari di Legambiente Merenda con dolci tipici a cura del Sindacato Pensionati - AUSER

18 Aprile ore 14.30 INAUGURAZIONE ORTI URBANI Golena d´Arno - Fornacette - con accesso da Via delle Foibe Taglio del nastro e saluto autorità Cerimonia di consegna degli orti Merenda a base di zuppa Toscana e pane con il pomodoro a cura del Sindacato Pensionati - AUSER

26 Aprile ore 11 INAUGURAZIONE NUOVI SPOGLIATOI STADIO COMUNALE CALCINAIA. Saluto delle Autorità, Illustrazione del funzionamento dell´impianto solare termico, Aperitivo offerto dalla Polisportiva Gatto Verde

30 Aprile ore 10 INAUGURAZIONE FONTANELLO ACQUA AD ALTA QUALITA´ Viale Gramsci - presso il Centro di Educazione Ambientale Apertura del Fontanello con acqua di alta qualitàSaluto delle autorità
EVENTI NATURALISTICI 2009

Non solo escursioni ma eventi naturalistici. Dentro ogni escursione possono accadere fatti strani e bizzarri come un concerto soave nell'aura mistica della pieve o l'apparizione di un brigante in mezzo alla foresta che narra le sue imprese o ancora fate e esseri del bosco che, d'improvviso, spuntano a condurre la comitiva verso le parti più sperdute dei vallini dove si conservano i segreti che solo loro conoscono.
Ogni escursione è un viaggio che non lascia i partecipanti allo stesso modo in cui sono partiti.
Inoltre eventi naturalistici come mostre di fotografia, di pittura sul paesaggio del SIC delle Cerbaie, Naturavventura, letture di poesia e racconti nei boschi..

Scarica la locandina su:
http://www.legambientevaldera.191.it/turismo.htm

Tuesday, January 13, 2009

Comunicato stampa: "Ringraziamenti e replica al Sindaco di Pontedera"

Ringraziamo il Sindaco per la sua pronta risposta e ci auguriamo che il suo sia solo il primo intervento di un dibattito aperto sul futuro della nostra città.
Entriamo subito nel merito delle questioni chiarendo alcuni punti preliminari
A Pontedera si è fatta urbanistica contrattata, non siamo solo noi a dirlo, ma, dispiace ricordarlo, il TAR ed il Consiglio di Stato nelle loro sentenze sul ricorso contro l’operazione ex cinema Massimo-ex-Superal (chiunque può consultarle su Internet). Il Consiglio di Stato (Dec. n.717/2004) condannando il Comune, afferma che la variante “si rivela atto prevalentemente fondato sulle proposte avanzate dalle società private, più che su autonome valutazioni di pubblico interesse”. Ribadiamo che in Toscana, con una delle migliori leggi regionali sull’urbanistica, si sono prodotti degli scempi che, nei risultati, competono con quelli di molte regioni del Sud. Il caso in oggetto è esemplare, non facciamo insinuazioni, affermiamo apertamente, assumendocene la responsabilità, che il palazzo da 80 appartamenti costruiti sull’ex-Superal a ridosso dell’Era è una piccola Punta Perotti che, come l’ecomostro di Bari, meriterebbe di essere abbattuto, assieme all’edificio dell’ex cinema Massimo.
A Pontedera, come purtroppo in tanti comuni toscani, si è costruito massimizzando il plusvalore immobiliare, si pianifica, si stabiliscono le regole, dando però possibilità di deroga immediata negli accordi di programma. Ecco che si consentono surplus di volumetrie, deroghe dalle distanze, deroghe sui parcheggi privati coperti, possibilità di monetizzare il mancato rispetto degli standard, verde e parcheggi pubblici... (si veda ad esempio quanto previsto dai piani di recupero dell’area ex Crastan- ex Automar e dell’IPSIA).
Il Sindaco ci chiede cosa ha fatto Legambiente per una normativa sui suoli. Premesso che attualmente è impegnata a contrastare il disegno di legge Lupi portato avanti dal PDL, che abrogando di fatto gli standard urbanistici, azzererebbe questa nostra accesa ma civile discussione sulla pianificazione della città, Legambiente è da sempre impegnata per una legge di riforma sul regime dei suoli, tuttavia, come ricordava l’urbanista Vezio De Lucia in una recente intervista, abbattere il valore delle aree, se non si cambia modo di ragionare, sarebbe funzionale solo all’espansione continua.
Ed è questa ormai, secondo De Lucia e schiere di urbanisti, la prima emergenza del territorio Italiano, il consumo dissennato di suolo degli ultimi anni.
E’ a partire da questo problema che il nostro circolo chiede agli “aspiranti” sindaci di Pontedera (ma il discorso riguarda anche gli altri comuni della Valdera,) di discutere di sostenibilità e di ecologia urbana: lo spreco di terreno agricolo, il consumo di cemento (una delle prime cause delle alterazioni climatiche), la periurbanizzazione e l’uso imprescindibile dell’automobile, il richiamo di nuovi abitanti da fuori, i primi malesseri e conflitti dovuti a emergenti forme di segregazione sociale, il supersfruttamento delle falde idriche (vedi l’ultimo rapporto ARPAT), la difficoltà a gestire la depurazione dei reflui e la produzione di rifiuti, la profusione di nuove abitazioni che sovrastano la possibilità delle giovani coppie di trovare una casa con un affitto accessibile, senza restare impiccati per tutta la vita da un mutuo per acquistarne una...
Questi problemi ecologici e sociali ci dicono che dobbiamo correggere la direzione, ma ormai anche quelli direttamente economici: si può continuare come se niente fosse a costruire, come si è fatto fino ad oggi? La popolazione si è mantenuta costante solo grazie agli immigrati, è giusto in questa fase di recessione e di mancanza di lavoro, prevedere ulteriori afflussi in città? sarà conveniente, come si chiedeva anche il Sindaco di Ponsacco, continuare a costruire per rimpinguare le finanze del Comune se mediamente il 72% dei toscani abitano in casa di proprietà e non pagano più l’ICI? Ha senso permettere di costruire nuovi capannoni dopo la valanga di capannoni costruiti grazie alla Tremonti per fini speculativi in tutta la Valdera, restati spesso sottoutilizzati, sfitti o invenduti?
La pianificazione dovrebbe essere “prudente” rispondere al fabbisogno reale, non è vero che il cemento è di per sé il motore dello sviluppo, tutti i paesi lo hanno capito, da anni dalla Germania alla Francia alla Gran Bretagna e adesso anche la Spagna stanno attuando severe politiche di contenimento dell’edilizia. E’possibile puntare verso altre direzioni che non verso il cemento, il dibattito verte in tutto il mondo sull’innovazione e il Green New Deal.
E’ per questo che vorremmo sapere da chi ambisce a succedere a Marconcini, se si ispira più a Soru o a Graziano Cioni.
LEGAMBIENTE VALDERA
Sergio Bellagamba

Sunday, January 11, 2009

Risposta del Sindaco

Risposta del sindaco di Pontedera Paolo Marconcini al comunicato stampa "Modello Torcana"

http://www.comune.pontedera.pi.it/forum/viewtopic.php?t=1399