Tuesday, January 13, 2009

Comunicato stampa: "Ringraziamenti e replica al Sindaco di Pontedera"

Ringraziamo il Sindaco per la sua pronta risposta e ci auguriamo che il suo sia solo il primo intervento di un dibattito aperto sul futuro della nostra città.
Entriamo subito nel merito delle questioni chiarendo alcuni punti preliminari
A Pontedera si è fatta urbanistica contrattata, non siamo solo noi a dirlo, ma, dispiace ricordarlo, il TAR ed il Consiglio di Stato nelle loro sentenze sul ricorso contro l’operazione ex cinema Massimo-ex-Superal (chiunque può consultarle su Internet). Il Consiglio di Stato (Dec. n.717/2004) condannando il Comune, afferma che la variante “si rivela atto prevalentemente fondato sulle proposte avanzate dalle società private, più che su autonome valutazioni di pubblico interesse”. Ribadiamo che in Toscana, con una delle migliori leggi regionali sull’urbanistica, si sono prodotti degli scempi che, nei risultati, competono con quelli di molte regioni del Sud. Il caso in oggetto è esemplare, non facciamo insinuazioni, affermiamo apertamente, assumendocene la responsabilità, che il palazzo da 80 appartamenti costruiti sull’ex-Superal a ridosso dell’Era è una piccola Punta Perotti che, come l’ecomostro di Bari, meriterebbe di essere abbattuto, assieme all’edificio dell’ex cinema Massimo.
A Pontedera, come purtroppo in tanti comuni toscani, si è costruito massimizzando il plusvalore immobiliare, si pianifica, si stabiliscono le regole, dando però possibilità di deroga immediata negli accordi di programma. Ecco che si consentono surplus di volumetrie, deroghe dalle distanze, deroghe sui parcheggi privati coperti, possibilità di monetizzare il mancato rispetto degli standard, verde e parcheggi pubblici... (si veda ad esempio quanto previsto dai piani di recupero dell’area ex Crastan- ex Automar e dell’IPSIA).
Il Sindaco ci chiede cosa ha fatto Legambiente per una normativa sui suoli. Premesso che attualmente è impegnata a contrastare il disegno di legge Lupi portato avanti dal PDL, che abrogando di fatto gli standard urbanistici, azzererebbe questa nostra accesa ma civile discussione sulla pianificazione della città, Legambiente è da sempre impegnata per una legge di riforma sul regime dei suoli, tuttavia, come ricordava l’urbanista Vezio De Lucia in una recente intervista, abbattere il valore delle aree, se non si cambia modo di ragionare, sarebbe funzionale solo all’espansione continua.
Ed è questa ormai, secondo De Lucia e schiere di urbanisti, la prima emergenza del territorio Italiano, il consumo dissennato di suolo degli ultimi anni.
E’ a partire da questo problema che il nostro circolo chiede agli “aspiranti” sindaci di Pontedera (ma il discorso riguarda anche gli altri comuni della Valdera,) di discutere di sostenibilità e di ecologia urbana: lo spreco di terreno agricolo, il consumo di cemento (una delle prime cause delle alterazioni climatiche), la periurbanizzazione e l’uso imprescindibile dell’automobile, il richiamo di nuovi abitanti da fuori, i primi malesseri e conflitti dovuti a emergenti forme di segregazione sociale, il supersfruttamento delle falde idriche (vedi l’ultimo rapporto ARPAT), la difficoltà a gestire la depurazione dei reflui e la produzione di rifiuti, la profusione di nuove abitazioni che sovrastano la possibilità delle giovani coppie di trovare una casa con un affitto accessibile, senza restare impiccati per tutta la vita da un mutuo per acquistarne una...
Questi problemi ecologici e sociali ci dicono che dobbiamo correggere la direzione, ma ormai anche quelli direttamente economici: si può continuare come se niente fosse a costruire, come si è fatto fino ad oggi? La popolazione si è mantenuta costante solo grazie agli immigrati, è giusto in questa fase di recessione e di mancanza di lavoro, prevedere ulteriori afflussi in città? sarà conveniente, come si chiedeva anche il Sindaco di Ponsacco, continuare a costruire per rimpinguare le finanze del Comune se mediamente il 72% dei toscani abitano in casa di proprietà e non pagano più l’ICI? Ha senso permettere di costruire nuovi capannoni dopo la valanga di capannoni costruiti grazie alla Tremonti per fini speculativi in tutta la Valdera, restati spesso sottoutilizzati, sfitti o invenduti?
La pianificazione dovrebbe essere “prudente” rispondere al fabbisogno reale, non è vero che il cemento è di per sé il motore dello sviluppo, tutti i paesi lo hanno capito, da anni dalla Germania alla Francia alla Gran Bretagna e adesso anche la Spagna stanno attuando severe politiche di contenimento dell’edilizia. E’possibile puntare verso altre direzioni che non verso il cemento, il dibattito verte in tutto il mondo sull’innovazione e il Green New Deal.
E’ per questo che vorremmo sapere da chi ambisce a succedere a Marconcini, se si ispira più a Soru o a Graziano Cioni.
LEGAMBIENTE VALDERA
Sergio Bellagamba

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