Saturday, May 16, 2009

ANCORA CENTRI COMMERCIALI?

In provincia di Pisa sono previsti due megacentri commerciali, uno a Migliarino proposto dall’Ikea ed uno a Lavoria proposto dalla Promos di Brescia. Ma mentre nel primo caso è sorto immediatamnte un comitato spontaneo di cittadini, che ha stoppato per il momento il progetto, l’outlet di Lavoria non ha suscitato nessuna reazione tra gli abitanti della Valdera. Nel primo caso ci si è preoccupati per la costruzione di questa struttura che si porterebbe via 48.800 mq di campagna, con tutte le conseguenze in termini ambientali, di traffico, inquinamento ecc, nel secondo caso se ne è parlato solo in senso positivo, senza nessuna voce di dissenso, è stato presentato addirittura come “il primo eco-outlet d’Italia”, il tutto ratificato anche dai sindaci dell’Unione della Valdera.
Ci appare piuttosto preoccupante che una decisione così importante e irreversibile passi senza un minimo di riflessione critica è per questo che vorremmo esprimere pubblicamente una serie di dubbi e domande:
Il primo eco-outlet? L’outlet di Lavoria sarebbe ecosostenibile in quanto si avvarrebe di un impianto di pannelli solari. L’impressione è che il lancio dell’outlet avvenga all’insegna del greenwashing, l’uso in pubblicità di mettere in luce selettivamente il vantaggio di un aspetto al fine di dare un’immagine positiva dell’intero oggetto. In realtà i pannelli solari sono prima di tutto un ottimo affare per i costruttori in quanto sono fortemente incentivati dallo Stato. Certo, sono un’opzione sicuramente ecologica, ma chiamereste un’industria chimica un’eco-industria perché ha dei pannelli fotovoltaici? Probabilmente no, si tratta di vedere quanto è sostenibile dal punto di vista ambientale il complesso delle attività di una struttura.
Quanto è ecosostenibile un outlet? I megacentri commerciali occupano in Italia oltre 330mila metri quadrati di territorio e raddoppieranno entro la fine dell’anno. Nel nostro caso si tratta di aggiungere altri 30mila mq di superficie di vendita, con un totale tra strade e parcheggi di 160mila mq di campagna che sparirà nel generale disinteresse. Ci si sbarazza della pianura toscana, come fosse priva di valore così come i contadini si sbarazzavano negli anni ’60 dei casolari che oggi valgono centinaia di migliaia di euro. Siamo sicuri che la campagna continuerà ad avere così scarso valore? L’outlet rappresenta uno spreco di suolo ingiustificato, senza compensazione, senza recupero cioè di aree edificate dismesse, una perdita secca di suolo disponibile e di terra coltivabile per le prossime generazioni.
Il cemento e la perdita di suolo fertile sono, inoltre, tra le principali cause dell’effetto serra, ma nel calcolo dell’”impronta carbonica”, si deve aggiungere l’uso imprescindibile dell’automobile, l’inquinamento atmosferico e delle acque per il dilavamento dei parcheggi e così via. Ma il via vai di macchine da tutta la regione ci fa sorgere un’altra domanda:
Che c’entra l’Outlet con la Toscana? Si costruirà all’uscita della superstrada un paese finto, un borgo finto con una piazza finta, in altre parole un regno del kitsch, che non ha niente a che vedere con il paesaggio, la vita della Toscana, un patrimonio e uno stile di vita che tutto il mondo ci invidia. Si costruisce un altro un non-luogo, come lo definisce l’antropologo Marc Augè, un crocevia privo di identità, uguale ad altri in tutto il mondo globalizzato, dove una folla anonima transita in funzione del consumo e del consumismo. Pur tuttavia si dirà, si creano 500 nuovi posti di lavoro e di questi tempi...
Quanti posti di lavoro si creeranno? Secondo lo studio elaborato si creeranno 500 nuovi posti di lavoro. Non tutti però sono d’accordo, non sono d’accordo le associazioni di categoria dei commercianti, ma anche molti esperti, secondo l’ingegnere urbanista Paolo Berdini, per ogni centro commerciale che si apre si chiudono 70 negozi. In termini di occupati si calcola che per le 500 nuove assunzioni previste per il nuovo outlet di Noventa di Piave, ci saranno 2500 posti in meno causati dalla chiusura dei punti vendita dei comprensori vicini.
Chi ci guadagna? Sicuramente la grande distribuzione e la rendita immobiliare. I comuni sperano di far cassa ma, passato il momento, si troveranno a far fronte ai costi permanenti che resteranno per sempre, strade, servizi, acqua, rifiuti e poi un castello vuoto...
Ma allora se non ci guadagnano i lavoratori, i commercianti, i cittadini nè tantomeno l’ambiente perchè si fa? Sono sicuri questi giovani e intraprendenti amministratori di Crespina di star facendo la cosa giusta?

Sunday, April 5, 2009


INAUGURAZIONE DEL PARCO URBANO "BOSCO DI MONTECCHIO"
di Gabriele M. (Ammministratore del Blog)


Ieri, sabato 4 Aprile 2009 è stato inaugurato, dalle autorità del Comune di Calcinaia, il parco urbano "Bosco di Montecchio".

Ricordo con piacere il primo sopralluogo fatto con l'Assessore all'Ambiente Paolo Pieracci e con l'allora presidente di Legambiente Valdera dove mettemmo in evidenza l'opportunità di rendere fruibile, alle scuole ed alla cittadinanza, quella porzione di terreno così caratteristica.

Fra mille difficoltà il progetto è andato avanti ed ha prodotto questo notevole risultato.

L'area di circa 1,5 ettari si trova nel lembo più occidentale del promontorio delle Cerbaie, ne costituisce a diritto una vera e propria "Porta logistico-ambientale" sia per la collocazione, che vede la collina attraversata dalla strada statale Sarzanese-Valdera nel tratto che congiunge la superstrada Firenze-Pisa-Livorno (Pontedera) all'autostrada A11 Firenze-Mare (Altopascio), che per l'ecosistema, in tutto e per tutto caratteristico.

Il bosco è facilmente raggiungibile grazie ad un opportuna segnaletica turistica. Sono presenti, nelle imediate vicinanze, diversi parcheggi.

Un sentiero escursionistico (segnavia bianco-rosso) lambisce il confine del Bosco e consente, a coloro che volessero fare una passeggiata all'aria aperta, di dirigersi verso la via Vecchia Pistoiese oppure lungo l'Arno verso la famosa opera idraulica del Manetti nota col nome di Volta a Botte.

E' importante far notare come un comune relativamente piccolo come quello di Calcinaia, con un territorio difficile, con una storia di urbanizzazione feroce, abbia concretizzato questa realtà.

Questo è un chiaro esempio di come la volontà delle persone spesso aiuti a superare le piccole difficoltà, di come si possa operare nell'interesse della salute pubblica e della tutela dell'ambiente anche in territori apparentemente sfavorevoli.

Auspico, come cittadino del comune di Calcinaia e come ecologo, che questa linea di operato venga mantenuta anche dalla Giunta che si insedierà alle prossime elezioni e che alcuni comuni limitrofi, troppo spesso impegnati nel lastricare ed asfaltare, arrivino alla conclusone che si possono ottenere consensi in modo diverso e più ecocopatibile.

Infatti, mentre qualche decina di anni fa la tutela ambientale era appannaggio di pochi italiani lungimiranti, oggi, purtroppo, è una necessità dettata dalle mutate condizioni ambientali.

Non è con cemento ed asfalto, con taglio incondizionato di alberi, con rifacimenti di piazze sempre più lastricate che si persegue il pubblico interesse, ma è creando parchi urbani dove i cittadini possano cercare qualche minuto di riequilibrio a contatto con la natura anche nelle torride giornate estive.


Gabrielem
IL MESE VERDE DEL COMUNE DI CALCINAIA ECOAPRILE 2009
In collaborazione con Provincia di Pisa, Acque S.p.A., Legambiente Valdera

4 Aprile ore 16 APERTURA PARCO DIDATTICO - BOSCO DI MONTECCHIO
Ritrovo presso palestra comunale di Via Santa Ubaldesca Trasferimento a piedi verso il Parco Didattico Taglio del nastro e saluto autorità Visita guidata a cura dei volontari di Legambiente Merenda con dolci tipici a cura del Sindacato Pensionati - AUSER

18 Aprile ore 14.30 INAUGURAZIONE ORTI URBANI Golena d´Arno - Fornacette - con accesso da Via delle Foibe Taglio del nastro e saluto autorità Cerimonia di consegna degli orti Merenda a base di zuppa Toscana e pane con il pomodoro a cura del Sindacato Pensionati - AUSER

26 Aprile ore 11 INAUGURAZIONE NUOVI SPOGLIATOI STADIO COMUNALE CALCINAIA. Saluto delle Autorità, Illustrazione del funzionamento dell´impianto solare termico, Aperitivo offerto dalla Polisportiva Gatto Verde

30 Aprile ore 10 INAUGURAZIONE FONTANELLO ACQUA AD ALTA QUALITA´ Viale Gramsci - presso il Centro di Educazione Ambientale Apertura del Fontanello con acqua di alta qualitàSaluto delle autorità
EVENTI NATURALISTICI 2009

Non solo escursioni ma eventi naturalistici. Dentro ogni escursione possono accadere fatti strani e bizzarri come un concerto soave nell'aura mistica della pieve o l'apparizione di un brigante in mezzo alla foresta che narra le sue imprese o ancora fate e esseri del bosco che, d'improvviso, spuntano a condurre la comitiva verso le parti più sperdute dei vallini dove si conservano i segreti che solo loro conoscono.
Ogni escursione è un viaggio che non lascia i partecipanti allo stesso modo in cui sono partiti.
Inoltre eventi naturalistici come mostre di fotografia, di pittura sul paesaggio del SIC delle Cerbaie, Naturavventura, letture di poesia e racconti nei boschi..

Scarica la locandina su:
http://www.legambientevaldera.191.it/turismo.htm

Tuesday, January 13, 2009

Comunicato stampa: "Ringraziamenti e replica al Sindaco di Pontedera"

Ringraziamo il Sindaco per la sua pronta risposta e ci auguriamo che il suo sia solo il primo intervento di un dibattito aperto sul futuro della nostra città.
Entriamo subito nel merito delle questioni chiarendo alcuni punti preliminari
A Pontedera si è fatta urbanistica contrattata, non siamo solo noi a dirlo, ma, dispiace ricordarlo, il TAR ed il Consiglio di Stato nelle loro sentenze sul ricorso contro l’operazione ex cinema Massimo-ex-Superal (chiunque può consultarle su Internet). Il Consiglio di Stato (Dec. n.717/2004) condannando il Comune, afferma che la variante “si rivela atto prevalentemente fondato sulle proposte avanzate dalle società private, più che su autonome valutazioni di pubblico interesse”. Ribadiamo che in Toscana, con una delle migliori leggi regionali sull’urbanistica, si sono prodotti degli scempi che, nei risultati, competono con quelli di molte regioni del Sud. Il caso in oggetto è esemplare, non facciamo insinuazioni, affermiamo apertamente, assumendocene la responsabilità, che il palazzo da 80 appartamenti costruiti sull’ex-Superal a ridosso dell’Era è una piccola Punta Perotti che, come l’ecomostro di Bari, meriterebbe di essere abbattuto, assieme all’edificio dell’ex cinema Massimo.
A Pontedera, come purtroppo in tanti comuni toscani, si è costruito massimizzando il plusvalore immobiliare, si pianifica, si stabiliscono le regole, dando però possibilità di deroga immediata negli accordi di programma. Ecco che si consentono surplus di volumetrie, deroghe dalle distanze, deroghe sui parcheggi privati coperti, possibilità di monetizzare il mancato rispetto degli standard, verde e parcheggi pubblici... (si veda ad esempio quanto previsto dai piani di recupero dell’area ex Crastan- ex Automar e dell’IPSIA).
Il Sindaco ci chiede cosa ha fatto Legambiente per una normativa sui suoli. Premesso che attualmente è impegnata a contrastare il disegno di legge Lupi portato avanti dal PDL, che abrogando di fatto gli standard urbanistici, azzererebbe questa nostra accesa ma civile discussione sulla pianificazione della città, Legambiente è da sempre impegnata per una legge di riforma sul regime dei suoli, tuttavia, come ricordava l’urbanista Vezio De Lucia in una recente intervista, abbattere il valore delle aree, se non si cambia modo di ragionare, sarebbe funzionale solo all’espansione continua.
Ed è questa ormai, secondo De Lucia e schiere di urbanisti, la prima emergenza del territorio Italiano, il consumo dissennato di suolo degli ultimi anni.
E’ a partire da questo problema che il nostro circolo chiede agli “aspiranti” sindaci di Pontedera (ma il discorso riguarda anche gli altri comuni della Valdera,) di discutere di sostenibilità e di ecologia urbana: lo spreco di terreno agricolo, il consumo di cemento (una delle prime cause delle alterazioni climatiche), la periurbanizzazione e l’uso imprescindibile dell’automobile, il richiamo di nuovi abitanti da fuori, i primi malesseri e conflitti dovuti a emergenti forme di segregazione sociale, il supersfruttamento delle falde idriche (vedi l’ultimo rapporto ARPAT), la difficoltà a gestire la depurazione dei reflui e la produzione di rifiuti, la profusione di nuove abitazioni che sovrastano la possibilità delle giovani coppie di trovare una casa con un affitto accessibile, senza restare impiccati per tutta la vita da un mutuo per acquistarne una...
Questi problemi ecologici e sociali ci dicono che dobbiamo correggere la direzione, ma ormai anche quelli direttamente economici: si può continuare come se niente fosse a costruire, come si è fatto fino ad oggi? La popolazione si è mantenuta costante solo grazie agli immigrati, è giusto in questa fase di recessione e di mancanza di lavoro, prevedere ulteriori afflussi in città? sarà conveniente, come si chiedeva anche il Sindaco di Ponsacco, continuare a costruire per rimpinguare le finanze del Comune se mediamente il 72% dei toscani abitano in casa di proprietà e non pagano più l’ICI? Ha senso permettere di costruire nuovi capannoni dopo la valanga di capannoni costruiti grazie alla Tremonti per fini speculativi in tutta la Valdera, restati spesso sottoutilizzati, sfitti o invenduti?
La pianificazione dovrebbe essere “prudente” rispondere al fabbisogno reale, non è vero che il cemento è di per sé il motore dello sviluppo, tutti i paesi lo hanno capito, da anni dalla Germania alla Francia alla Gran Bretagna e adesso anche la Spagna stanno attuando severe politiche di contenimento dell’edilizia. E’possibile puntare verso altre direzioni che non verso il cemento, il dibattito verte in tutto il mondo sull’innovazione e il Green New Deal.
E’ per questo che vorremmo sapere da chi ambisce a succedere a Marconcini, se si ispira più a Soru o a Graziano Cioni.
LEGAMBIENTE VALDERA
Sergio Bellagamba

Sunday, January 11, 2009

Risposta del Sindaco

Risposta del sindaco di Pontedera Paolo Marconcini al comunicato stampa "Modello Torcana"

http://www.comune.pontedera.pi.it/forum/viewtopic.php?t=1399

Saturday, January 10, 2009

Appello ARCI per il ritiro delle truppe da Gaza
Appello per Gaza. Firma anche tu
Non si Può rimanere a guardare!. NON SI PUO' RIMANERE A GUARDAREC'è un modo per evitare il massacro di civili. C'è un modo per salvare il popolo palestinese. C'è un modo per garantire la sicurezza di Israele e del suo popolo. C'è un modo per dare una possibilità alla pace in Medio Oriente. C'è un modo per non arrendersi alla legge del più forte e affermare il diritto internazionale:> CESSATE IL FUOCO IN TUTTA L'AREA> RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ISRAELIANE> FINE DELL'ASSEDIO DI GAZA> PROTEZIONE UMANITARIA INTERNAZIONALE. Facciamo appello a chi ha responsabilità politiche e a chi sente il dovere civile perché sia rotto il silenzio e si agisca. Le Nazioni Unite e l'Unione Europea escano dall'immobilismo e si attivino per imporre il pieno rispetto del diritto internazionale. L'Italia democratica faccia la sua parte. Le nostre organizzazioni si impegnano, insieme a chi lo vorrà, per raccogliere e dare voce alla coscienza civile del nostro paese:ACLI, ARCI, LEGAMBIENTE, CGIL, AUSER, LIBERA, RETE LILLIPUT, Associazione ONG Italiane - Piattaforma Medio Oriente, Fondazione Angelo Frammartino, Beati i Costruttori di Pace, FIOM, CGIL Funzione Pubblica, Un ponte per…, AIAB, CIES, GRUPPO ABELE, CIPAX - Centro Interconfessionale per la pace, Donne in Nero, A Sud, FAIR, Fairtrade Italia, Forum Ambientalista, UCODEP, Terres des Hommes International, Armadilla Onlus, SDL Intercategoriale, Tavola Sarda per la pace, Famiglia di Angelo Frammartino, Luigi Ciotti, Flavio Lotti, Luciana Castellina, Giuliana Sgrena, Enzo Mazzi - Isolotto Firenze, Luisa Morgantini, Vittorio Agnoletto, Giovanni Berlinguer, Sergio Staino, tanti gruppi locali, docenti, amministratori locali, pacifisti e pacifiste, cittadini e cittadine….Per aderire inviare una mail a:
mailto:bolini@arci.it

Sunday, January 4, 2009

Rassegna stampa sulla morte di Paolo Tambini



http://www.legambientevaldera.it/rsTambini.zip
Comunicato stampa: "Paolo Tambini: morte di un amico"


Non è facile parlare della morte di un amico, e il macabro contrasto di un ambientalista morto per mano di un cacciatore, rende difficile mantenere un atteggiamento equilibrato per chi come noi, da anni reclama condizioni di sicurezza adeguate per l’esercizio di una attività che dovrebbe richiedere una perizia ben maggiore di quella che si trova in giro, come dimostrano i troppi casi di questi giorni che hanno insanguinato la nostra regione.
Per evitare polemiche inutili, crediamo che l’atteggiamento più costruttivo sia quello di chiedere giustizia, chiedere che siano chiarite tutte le responsabilità, attive e omissive, che riguardano il caso di Paolo Tambini. Questo non renderà Paolo alla sua famiglia e a noi, ma potrà evitare che altri casi come questo colpiscano persone ignare, che cercano nelle nostre campagne qualche ora di svago; la giustizia è interesse anche di chi pratica l’attività venatoria rispettando le regole e le comuni norme di sicurezza, e a sua volta può diventare vittima di comportamenti incoscienti.
Ringraziamo gli inquirenti per la rapidità con cui è stato individuato l’autore dell’omicidio, creando le circostanze che lo hanno spinto a costituirsi.
Ci auguriamo che venga esaminata con cura la posizione dei gestori dell’Azienda Faunistico-Venatoria in cui è avvenuto l’omicidio perché, se è chiaro che il cacciatore che l’ha causato non era autorizzato a cacciare in maniera singola animali di grosse dimensioni, bisogna però capire quali misure siano state messe in atto per impedire comportamento scorretti, e quali misure di sicurezza siano state attivate in un territorio dove sono noti usi e accessi al bosco non compatibili con l’attività venatoria.
E, riguardo all’omicida, pur nella comprensione umana per un comportamento che lo rende a sua volta vittima oltre che autore, chiediamo che sia chiarita in maniera precisa la dinamica del suo gesto: com’è possibile che uno spari senza capire bene a cosa ha mirato e poi, non avendo avvertito rumori e movimenti di sorta, non vada a verificare cosa ha colpito? Oltretutto, avendo sparato a pochi metri di distanza, con condizioni di visibilità ottimali, e in pieno giorno? E si è limitato soltanto a cambiare cartuccia o ha utilizzato un’arma non compatibile con la caccia al fagiano?
Ci auguriamo che questi aspetti vengano chiariti, per evitare che, registrando la morte del nostro amico Paolo come tragica fatalità, si eviti di approfondire se e come questa morte avrebbe potuto essere evitata.
Pontedera, 31.12.2008
Legambiente Valdera
Comunicato stampa "MODELLO TOSCANA"


Il Sindaco di Pontedera ha inviato una lettera al Tirreno in risposta ad un articolo del Direttore del giornale sulla questione morale, difendendo l’operato degli amministratori toscani ed il “modello toscano” di sviluppo.

Secondo Marconcini i politici toscani avrebbero realizzato un compromesso di buon livello tra politica e società, mondo del lavoro e ambiente.

Un compromesso su cui abbiamo espresso apprezzamenti ma anche più di una perplessità, a partire proprio da quelle questioni urbanistiche su cui oggi si sta concentrando l’attenzione della Magistratura.

In verità in Toscana non si registra l’abusivismo dilagante del Sud, nè l’aggressione al paesaggio tipico del Nord-Est, tuttavia non si può non ricordare che in Toscana, secondo Legambiente, ogni anno scompare l’1% della superficie verde, in 15 anni (dal 1990 al 2005) la superficie coltivabile della regione si è ridotta del 15,71%.

Nel suo piccolo il Sindaco di Pontedera ha fatto la sua parte, il Piano Strutturale vigente prevede l’incremento del 60% dell’edificato e un consumo del suolo per 500 ettari.
Le ultime generazione di amministratori delle giunte Rossi e Marconcini hanno sempre rivendicato un’idea della politica come arte del compromesso, contrapponendo una politica realista agli astrattismi degli ecologisti, definiti spesso in modo tranciante come “integralisti” e “fondamentalisti”.

Ma fino a che punto si può essere realisti senza perdere tensione etica ed ideale, senza finire con il sedersi e accettare le prassi consolidate?

Fino a che punto può arrivare la ricerca del compromesso, può esserci un compromesso tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato?

Il compromesso è il risultato del dialogo razionale, del confronto e della battaglia delle idee, o la mediazione, il venire a patti con l’interesse privato, la speculazione?

Per Marconcini si deve trovare un “equilibrio tra interessi privati legittimi e interessi pubblici”, “in maniera trasparente all’interno delle norme di piano, anzi regolando con norme perequative le politiche insediative”.

Ma questo concretamente cosa significa, non si rischia con l’urbanistica contrattata di fare legalmente le stesse cose che in altre regioni si fanno semplicemente abusivamente e illegalmente?

E’ questa la differenza del “modello toscano”?

Facciamo un esempio per chiarire cosa intendiamo dire: Prendiamo le varianti al PRG riguardanti l’ex Superal e l’ex cinema Massimo.

Come Legambiente Valdera criticammo duramente quelle scelte, e come è noto alcuni abitanti ricorsero al TAR e ottennero una sentenza che, con parole molto forti, definiva quell’operazione un esempio di urbanistica contrattata che andava a detrimento dell’interesse degli abitanti.
L’amministrazione è andata avanti ostinatamente ed oggi i risultati sono davanti ai nostri occhi: due edifici monster hanno preso forma nella città, da una parte, dai fondi a piano terra dell’ex Superal, si è alzato un palazzaccio di 8 piani che sovrasta la golena dell’Era, dall’altra il cinema Massimo, come un blob, si è rigonfiato e dilatato in mezzo alle case, trasformandosi in un parcheggio a tre piani.

Abbiamo quindi un nuovo enorme condominio in centro, che richiederebbe determinati standard urbanistici, ma che in virtù di quelle norme perequative su citate, può farne a meno, non solo non è previsto verde, ma si deturpa l’area verde sottostante lungo l’Era; non solo non sono previsti nuovi parcheggi di servizio al nuovo edificio, ma si aggrava una situazione localmente già difficile e si va a creare un nuovo parcheggio in un’altra zona già sovraccarica di edificazioni, trasformando in parcheggio una struttura di interesse pubblico e sociale come il cinema Massimo.

Anche noi crediamo che il modello toscano debba essere difeso, ma l’unico modo per farlo sia quello di discutere con franchezza, senza infingimenti, entrando nel merito delle cose, senza ripararsi dietro un linguaggio politico ingannevole che usa nuovi termini come “sviluppo compatibile”, “equilibrio ambientale” per mascherare la politica di sempre.
Ed è su tali questioni che invitiamo chi aspira a fare il Sindaco nelle prossima legislatura a pronunciarsi; a fare meno generiche dichiarazioni di intenti, a parlare meno di età e biografia e dire a chiare lettere come la pensa sugli interventi di urbanistica contrattata di questo tipo, realizzati ed in programma, se pensano di continuare sulla stessa linea o se pensano invece che ci siano delle cose da correggere nell’amministrazione di questa città.